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GENITORI A SCUOLA

La “buona”relazione scuola-famiglia è oggi un nodo qualificante la vita dei servizi educativi e, non potendo essere un prerequisito già dato, diventa un processo da costruire nel tempo.

Crediamo che la dimensione relazionale con le famiglie sia un presupposto fondamentale per giungere a un dialogo e a un incontro proficui. Diventa allora prioritario mettere in atto azioni che determinino un diverso modo di percepirsi genitori, riconoscendo il ruolo genitoriale quale portatore di qualità e competenze.

Abbiamo avviato dunque, nell’anno scolastico 2014-2015 e tuttora in atto, un progetto sperimentale che ha letteralmente “aperto le porte” della scuola alle famiglie: i genitori hanno la possibilità di trascorrere un’intera mattinata in sezione insieme al proprio figlio, ai compagni e alle insegnanti, partecipando all’attività già programmata dalle docenti o proponendo loro stessi un laboratorio ai bambini. Il progetto si svolge per due mattine al mese da Ottobre a Giugno e il singolo genitore ha la possibilità di prenotarsi nelle date scelte dalle insegnanti.

Questa sperimentazione si è rivelata come un segnale di reale trasparenza da parte della scuola nei confronti delle famiglie, di desiderio di condividere la ricchezza della quotidianità coi genitori, di promuovere sempre più la costruzione di una comunità educante nella nostra scuola.

 

E I GENITORI COSA DICONO?

 

“Al di la’ di quello che fai con i bimbi, per me è un’importante opportunità per tutti…dai bambini, alle insegnanti, ai genitori; per noi famiglia rispecchia quel senso di comunità che dovrebbe essere la scuola…”

 

“Credo sia una pratica bella e importante: offre trasparenza rispetto a ciò che avviene dentro la scuola (bello poter vedere cosa succede); ricorda a noi genitori quanto sia importante condividere e partecipare”

 

“Sicuramente fra qualche anno quando ripenserò alla scuola materna questa sarà una delle cose che ricorderò meglio!!”

 

“Eh non ho resistito…mi sono lanciata anche io sullo scivolo e in corse a perdifiato!! La reazione dei bambini alla mia presenza è stata fantastica, tutti super curiosi e vogliosi di giocare e coinvolgermi il più possibile!! Poco prima di pranzo ho dovuto salutare i miei piccoli “amichetti”, ma con la speranza di ripetere questa bella esperienza al più presto”

 

“Poter condividere con i bambini questa esperienza mi ha permesso di vivere in prima persona la gioia e la serenità che respirano i nostri figli. Sono stata accolta da bambini educati, felici e collaborativi, il tempo è volato insieme a loro”

 

“L’esperienza delle mattine in classe con i bambini è stata molto importante. La scuola con questa azione esprime apertura verso le famiglie, che in questo modo entrano a pieno titolo nella programmazione educativa. In secondo luogo la scuola dimostra di essere totalmente trasparente rispetto alle prassi operative e al personale.”

 

“Vedere i bimbi quando sono insieme nei loro momenti di gioco e di lavoro è stato veramente incredibile. La loro fantasia è espressa ai massimi livelli e la loro disponibilità all’ascolto e alla collaborazione è veramente eccellente”

 

“Ho partecipato all’iniziativa verso la fine dell’anno scolastico. Non nascondo l’ansia da prestazione la sera prima: R. tornava a casa raccontandomi di mamme sportive, tecnologiche, musiciste…e mi diceva:”Chissà tu cosa combinerai con i tuoi giochi d’acqua, mamma!”. In realtà i bambini, che sanno essere specchi terribilmente onesti per noi adulti, sono anche capaci di molta accoglienza. Per me è stato sorprendente scoprirli pieni di entusiasmo per un recipiente colorato, un filtro da caffettiera, una bacinella colma d’acqua;e persino edificantetoccare con mano tutto l’impegno che ci mettevano nel giocare  o nello svolgere il compito loro assegnato. Trattandosi poi di una sezione mista, ho potuto apprezzare la delicatezza di cui i più grandi erano capaci nei confronti dei più piccoli, e la fiducia che i piccini accordavano ai loro compagni più vecchi. Cosa mi sono portata a casa? Un’ulteriore riconferma dell’ammirazione e della gratitudine per le tate; la gioia grande negli occhi di mio figlio. E il mondo visto con gli occhi di questi nostri bimbi: un guazzabuglio di colori, di mistero e di magia, dove bastano un bicchiere di plastica e pochi spruzzi d’acqua per vivere l’avventura della vita.”

Aria di concorso ….

Le sezioni Coccinelle e Fragoline partecipano a questo concorso ….

“Un giorno dal parrucchiere, mentre sfogliavo un giornale di gossip, mi soffermai a guardare le foto di un matrimonio reale. C’erano gli sposi che salutavano la folla, e poi il corteo degli invitati: gli uomini in frac, le donne con improbabili cappelli civettuoli.

Sorrisi divertita osservando i particolari di quella sfida a colpi di piume, tese ondulate, fiori di seta e pensai che perfino una donna minuscola come Michelangelo avrebbe raggiunto un’altezza dignitosa con uno di quei capolavori di modisteria in testa. Altezza, cappello, tanti cappelli, un’intera collezione di cappelli, un’eccentrica signora americana, un agriturismo in Toscana…

A ogni colpo di forbici del parrucchiere, un tassello andava ad aggiungersi al puzzle. Michelangelo saltò giù dal muretto, mi salutò con la mano e poi corse in spiaggia per incontrare Missis Black che arrivava trascinando una valigia straripante di straordinari cappelli.

Io intanto fremevo di impazienza sotto il soffio caldo del phon. Presto, non ho tempo da perdere, devo correre a casa a scrivere una storia; una storia che farà sorridere e incoraggerà i bambini alle prese con i propri limiti, che farà meditare i loro impauriti genitori, che renderà omaggio a tutte le Missis Black che arrivano come angeli custodi nelle nostre vite.”

Gigliola Alvisi

Premio Il Battello a Vapore 2015

SEMI di VITA

“SE IL CHICCO DI GRANO CADUTO IN TERRA NON MUORE, RIMANE SOLO;
SE INVECE MUORE
PRODUCE MOLTO FRUTTO” (Gv. 12,24)
Mercoledì 1 Marzo con la funzione delle Ceneri avrà inizio il percorso di Quaresima.
Tutti i mercoledì, in intersezione, i bambini potranno osservare, toccare, giocare con tanti tipi di semi scoprendo così che i semi sono tanti, tutti diversi, ognuno con una vita dentro:ma se questo non muore non potrà trasformarsi in niente di nuovo.
In questo modo ci avvicineremo alla morte e resurrezione di Gesù provando la gioia per la nascita di una nuova vita.
Durante queste giornate i bambini decideranno liberamente in che sezione passare la mattinata, concluderemo il progetto Mercoledì 12 Aprile con un pranzo in salone tutti insieme.

I BAMBINI SONO MAESTRI TROPPE VOLTE NON ASCOLTATI

Intervista a Franco Lorenzoni

“Tutti i piccoli – spiega – hanno intuizioni spiazzanti e pensieri profondi perché

incontrano molti aspetti del mondo per la prima volta e perché si pongono

continuamente, con sincerità, domande aperte. Il problema è che i pensieri

dei bambini sono volatili, non tornano mai indietro. Se non c’è qualcuno che li

acchiappi, li trattenga e mostri loro quanto sono ricchi e importanti, si

disperdono come la nebbia al mattino e non ne resta memoria. Nell’infanzia si

ha scarsa consapevolezza del proprio pensare e una bambina o bambino

non ascoltato perde fiducia nella propria capacità di pensare. Ed è in questo

non ascolto che inizia il primo allontanamento dal desiderio di conoscenza.”

“……riconoscevo nelle loro parole dette e scritte – racconta – una libertà e

una sincerità che la maggior parte di noi adulti non ha. I bambini mescolano

continuamente il percepire e l’immaginare, l’interno con l’esterno. Se noi,

insegnanti o genitori, invece di stare tutto il tempo a pensare cosa manca ai

bambini e cosa vorremmo insegnare loro, ci fermassimo a guardare con

attenzione come giocano e ad ascoltare come riflettono sul mondo, penso si

aprirebbe un dialogo molto ricco, perché abbiamo tanto da imparare da loro,

molto più di quanto pensiamo. Ma per far tutto ciò dobbiamo smettere di

sottrarre tempo all’infanzia, proporre meno cose e fatte più lentamente.”

“Io penso che tra le tante culture che esistono al mondo ci sia anche la

cultura infantile. Una cultura preziosa, vicina all’origine delle cose e capace di

continuo stupore. E’ provvisoria, naturalmente, perché riguarda solo i primi

anni della vita, ma rimane sopita in parti nascoste di noi per sempre, come

ben sanno gli artisti che vi attingono di continuo. I bambini credono nei giochi

che fanno e sanno credere e non credere a una cosa al tempo stesso, come

accade per anni con la storia di Babbo Natale. Sono dunque maestri nella

sospensione dell’incredulità, una delle attitudini che caratterizza noi umani,

che è alla base dell’arte e della possibilità di godere dell’arte. I bambini sono,

insomma, maestri troppe volte inascoltati.”